Il pensiero critico di Manuela Mazzola per “Rosso sangue”

Mondadori Bookestore San Severo – Immagine relativa al 2018

MARIA TERESA INFANTE
ROSSO SANGUE – Oceano Edizioni, 2018
Pagg 163 – € 14,00

Di forte impatto emotivo è la silloge di Maria Teresa Infante, composta da centoventi poesie che documentano la violenza gratuita sulle donne: infibulazione, lapidazione, spose bambine, violenza psicologica e omicidio.

Ogni poesia è una storia narrata mediante versi forti e struggenti, anche molto commoventi.
Bussasti all’alba/ sfondando a calci/ la mia porta chiusa.

Anche se le situazioni sono diverse, le lingue e le culture sono diverse, sono sempre le donne a diventare agnelli da sacrificare in nome di una religione, di un’ideologia, di una cultura che, evidentemente, sono sbagliate.

Nella relazione allegata, la dottoressa Anna Maria Pacilli scrive: “Queste donne sono arrivate a confessare che avrebbero preferito morire, piuttosto che non riuscire ad uscire da questa lenta agonia: la morte vista, come unica via di scampo dal persecutore.”

Si parla di donne saccheggiate e profanate come luoghi sacri da cui ha avuto, e sempre lo sarà la vita; il suo non è solo un corpo da prendere per riempire come un vaso, è molto di più: è una mente, un cuore, un’anima, una mamma da amare, una compagna da rispettare, nonostante tutti i cambiamenti che possono accadere nel normale divenire della vita.

Nell’introduzione Franca Alaimo afferma: “Il corpo femminile è infatti raffigurato come uno spazio sacro, il sangue che vi scorre come un’energia divina” […]. È lei che domina i versi con le sue qualità interiori, la vocazione alla maternità, la disponibilità al perdono, la capacità di riamare sempre, il coraggio di essere.”

Nella raccolta ricorrono molto spesso i termini “mani” e “pane” ed ironia della sorte, la parola compagno viene dal latino cum panis ossia “insieme con il pane” e dunque colui che mangia insieme alla sua donna il pane, un cibo sacro che rappresenta la vita, la fertilità, la terra, di conseguenza il compagno dovrebbe essere colui con cui dividere la propria quotidianità, che protegge e con il quale decidere di formare una famiglia.
Le mani invece significano amicizia, fiducia, ma anche l’atto di fare ed è per questo che le violenze che le donne subiscono da secoli, ma che hanno avuto un’impennata negli ultimi decenni, sono da condannare in assoluto. Il compagno con le mani uccide e fa violenza, la quale è sempre gratuita e non ha mai una giustificazione. Eppure l’opinione pubblica spesso giustifica la violenza e giudica la vittima dagli abiti che indossa, è una questione molto ambigua ed è fondamentale discuterne.

La poetessa riesce a mettere in evidenza proprio questo concetto:
Forse domani /potrò dimenticare/ceste ricolme/di sogni andati a male.
 Oppure:
Sono una donna/ la gonna alla caviglia o sul ginocchio/ oppure a un dito dallo slip/ tanto non importa cosa mostro/ quel che non svelo è ciò che ti spaventa.

Maria Teresa Infante, con un linguaggio chiaro, scorrevole e realista, canta le tristi storie di molte, troppe donne uccise in modo barbaro.
Alcune poesie sono dedicate a piccole donne, uccise nel fiore degli anni come Sara Scazzi e Yara Gambirasio. In particolare la lirica “Ciabattine bianche” parla della lapidazione di una giovane donna, filmata durante la sua morte e sepolta fino al collo da pietre; il martirio dura dieci minuti ed è struggente l’immagine in cui la ragazzina si toglie le ciabattine e le mette sul ciglio della buca, atto che indica la totale sottomissione fisica e psicologica della ragazza, la quale ha accettato il macabro rito senza alcuna ribellione.
Femmina: Solo calice di vetro/ fine, fragile di cristallo/muta e nuda trasparenza/ nelle schegge, la sua forza.

L’autrice è giornalista, poetessa e scrittrice, ha pubblicato molte sillogi ed un romanzo; è ideatrice di antologie poetiche e letterarie e da sempre si occupa di problematiche sociali come la violenza contro le donne.

 Con questa raccolta ha vinto il premio Books for Peace 2018; la Targa Euterpe 2019; il Premio Uniti per la Legalità 2020.

Manuela Mazzola
Recensionista
Redattrice della Rivista culturale OceanoNews

2 pensieri riguardo “Il pensiero critico di Manuela Mazzola per “Rosso sangue”

  1. Da leggere lentamente con il cuore aperto alle varie sfumature che penetrano fin dentro l’anima !
    E. . . poi non si è più la stessa persona . . . qualcosa nel profondo cambierà per sempre !
    Grazie Maria Teresa . . . ogni Tua parola è un dono inestimabile !

    Piace a 1 persona

    1. Anche la tua stima e il tuo affetto sono doni immensi. Grazie di cuore Estela!

      "Mi piace"

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