Primo maggio “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro… “

La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé.
La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità.”

(Piero Calamandrei, ex membro dell’Assemblea Costituente
Tratto dal discorso del 26 gennaio 1955 a Milano Salone degli Affreschi della Società Umanitaria)

Abbiamo la memoria corta, ma proprio corta, 1947 volte corta.
Il 25 aprile la Festa della Liberazione si è trasformata nell’apoteosi delle divisioni nazionali e oggi, 1° maggio 2023 si festeggiano i diritti dei lavoratori con canti, salti, balli. Eppure era solo ieri quando assistevamo a manifestazioni di giubilo, battimani e titoloni sulla carta straccia, ma proprio straccia, 2021/22 volte straccia, mentre padri e madri di famiglia venivano ricattati, sbattuti fuori dai posti di lavoro, privati della dignità e i più giovani emigravano dove nessuno li ha mai discriminati.
Già perché tutto questo è accaduto SOLO NEL BEL PAESE e mai in altri Stati, sarà mica un caso o il DNA non mente? E parliamo di gente onesta ehh… e in buona salute come i salmoni d’alta montagna, mica parliamo di criminali, spacciatori o…

Non vi siete mai chiesti come abbiano fatto queste famiglie ad andare avanti, a pagare affitti, bollette di consumi essenziali o dare da mangiare ai figli mentre le nostre tavole erano imbandite di pizze, pane lievitato fino al soffitto e companatico?
Abbiamo attuato il “mors tua vita mea” ballando l’hully-gully.
Non è così che funziona, non è così che doveva andare. Tutto rimarrà nella storia a dire chi siamo stati e chi avremmo potuto essere se avessero continuato a istigarci.

Qualcuno si è chiesto fin dove ci saremmo spinti? (fa paura pensarci)

Per una volta provate a comprendere quanto male è stato fatto a discriminati e discriminanti. Un po’ di sana riflessione serve a interpretare anche i trascorsi storici, a darci risposte sui tanti “come e perché” ma forse ha ragione chi evita di soffermarsi troppo perché si rischia di perdere la fiducia nell’uomo … per sempre.

Buon primo maggio a chi ha difeso il suo lavoro con i denti, mai a discapito della dignità altrui.
Buon primo maggio a chi ancora cerca un lavoro.
Buon primo maggio in memoria di tutti i sindacalisti morti per mano della mafia. Il triste elenco ne annovera oltre settanta con la mappatura delle infiltrazioni mafiose nelle varie regioni.
Per la mafia dei colletti bianchi non servono mappe, non portano più neanche la maschera.
Buon primo maggio con la mano sulla Costituzione… stuprata sotto gli occhi di tutti e il consenso di tanti. Troppi.
Buon primo maggio con al bando l’ipocrisia.

Quindi voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come vostra; metterci dentro il vostro senso civico, la coscienza civica; rendersi conto (questa è una delle gioie della vita), rendersi conto che nessuno di noi nel mondo non è solo, non è solo che siamo in più, che siamo parte, parte di un tutto, un tutto nei limiti dell’Italia e del mondo. Ora io ho poco altro da dirvi.
(Piero Calamandrei – Tratto dal discorso del 26 gennaio 1955 a Milano Salone degli Affreschi della Società Umanitaria)



Maria Teresa Infante La Marca

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